Traguardi Raggiunti

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I Nostri Traguardi

Alcuni dei traguardi che l’associazione ha raggiunto negli anni.

Grazie alla competenza del Prof. Rambaldi  (direttore dell’ematologia dell’ Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo), il nostro operato ha portato a dei risultati importanti.

La somma di 250.000,00 Euro ricavata tra il 2011 e il 2015 dalle donazioni alla nostra Associazione è stata difatti devoluta, attraverso una borsa di studio, a supporto del lavoro del Dr. GRITTI, giovane e promettente medico ricercatore selezionato dal Prof. Rambaldi.

L’obiettivo del Dott. Gritti è stato approfondire lo studio delle malattie ematiche, nello specifico dei linfomi non-Hodgkin a cellule T, al fine di  trovarne una cura.

LA NUOVA SFIDA

Negli ultimi anni i nuovi farmaci hanno visto un rapido incremento del numero e della qualità dei farmaci, dei quali 92 solo per la cura dei linfomi nel solo anno 2015.
L’Ematologia dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII ha una lunga tradizione di ricerca clinica e di laboratorio. Grazie ad importanti collaborazioni con aziende farmaceutiche e centri di ricerca internazionali, ha attivato numerosi studi con nuovi farmaci nell’ambito dei linfomi maligni e questa attività ha permesso di offrire cure innovative ai pazienti del reparto privi di alternative terapeutiche.
In ambito onco-ematologico, il processo di test per i nuovi farmaci segue le seguenti fasi:
Il test prevede le seguenti fasi:
FASE I: il nuovo farmaco viene in prima analisi testato su pazienti che hanno esaurito le opzioni terapeutiche, per valutarne tossicità e dosaggio;
FASE II: vengono condotti studi su decine di pazienti per valutare l’efficacia terapeutica del nuovo farmaco. SE la molecola si dimostra efficace, si passa alla III FASE;
FASE III: viene confrontata l’efficacia del nuovo farmaco rispetto a quella della terapia standard in auge.
Il nuovo farmaco diventerà somministrabile solo superando questo articolato test.
I linfomi sono raggruppati in due categorie: il linfoma Hodgkin ed il linfoma non-Hodgkin.
Il linfoma Hodgkin è sempre stato distinto dagli altri tipi di linfoma per un quadro istologico caratteristico, facilmente riconoscibile al microscopio.
Tutti gli altri tipi di linfoma, invece, rientrano nella categoria “non-Hodgkin”.
È possibile distinguere i linfomi in base al loro livello di aggressività: da quelli ad andamento clinico indolente a quelli aggressivi.
I primi richiedono una terapia solo in caso creino disturbi clinici ed in genere non sono guaribili (ovvero si possono curare quando serve, ma quasi sempre recidivano); i secondi necessitano invece di cure urgenti, ma possono essere sconfitti definitivamente.

DI QUALI MALATTIE STIAMO PARLANDO?

COME NASCONO QUESTE MALATTIE?

Come per tutte le forme tumorali, la malattia nasce da un accumulo di mutazioni a livello del patrimonio genetico; queste mutazioni sono casuali e determinano delle alterazioni nei processi di autoregolazione della cellula.
Questa mutazione può avvenire in ogni tipologia di cellula del nostro
corpo (intestino, cervello, midollo osseo, linfonodi, etc…), dando origine ai diversi tipi di tumori.
E’ noto che alcune sostanze (come il benzene, le radiazioni, il fumo, etc…)  possono aumentare la probabilità di sviluppare determinati tipi di tumori, provocando danni al patrimonio genetico.
Tuttavia, nella pratica quotidiana, non è facile determinare quale esposizione a un determinato fattore possa causare lo sviluppo di un tumore.

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